Tommaso Zorzi e il valore ontologico del Nulla

Non vivo nel mondo degli Youtuber ed Influencer pertanto non avevo idea di chi fosse Tommaso Zorzi fino
alla sua partecipazione al Grande Fratello. Non che io abbia seguito il programma, ma scorrendo le
bacheche social di Facebook, Instagram e Twitter è stato impossibile non incontrare il suo nome almeno
una volta.

Non vivo nel mondo degli Youtuber ed Influencer perché lo considero vuoto. E questa è una
generalizzazione bella e buona. Una generalizzazione che va benissimo perché tra crisi sanitaria, politica,
economica, sociale ed ambientale un po’ di “vuotezza” non solo è utile, ma necessaria al benessere
mentale. C’è chi svuota la mente con un buon libro, chi con una corsa e chi con lo Zorzi di turno. Niente da
dire a riguardo. Questo spiega il successo degli ultimi anni di fenomeni social e trash i quali, rendendo il
nulla appetibile, intrattengono le persone, alleggerendole per un po’ di tempo dalla pesantezza del
quotidiano. Magari fossi io capace di fare soldi col nulla: sarei più ricco e avrei molti più amici.
Il problema nasce però nel momento in cui si vuole trasformare il nulla in qualcos’altro. Molti all’interno
della comunità gay (e non solo) si sono arrabbiati e stupiti per l’atteggiamento servile e remissivo mostrato
dallo Zorzi nei confronti di Giorgia Meloni, nel corso del Maurizio Costanzo Show andato in onda ieri sera.
La leader di Fratelli D’Italia, partito dell’ultradestra nostalgica, è stata libera di affondare il colpo nei
confronti del DdL Zan senza che il noto influencer, gay dichiarato, proferisse parola. Zorzi si è limitato a
canticchiare sorridendo la sua hit “Genitore 1-Genitore 2”, nata proprio da un comizio discriminatorio della
Meloni, e a chiederle che cosa ne pensasse della possibilità di voto per i sedicenni (occasione d’oro per una
politica navigata come la Meloni per sfoderare un melenso populismo sui giovani che in questo momento
vorrebbero solo la libertà, e per fare accenno ad una fantomatica privazione del diritto di voto per i
maggiorenni. Giorgia, mi rivolgo direttamente a te: non c’è bisogno che tu ti batta per farci votare,
l’abbiamo fatto nel 2018 e il tuo partito ha ottenuto un misero 4%). Ha concluso poi, dulcis in fundo, con un
applauso di consenso.

Ora, dobbiamo stupirci di questo silenzio assordante? No. No, perché Tommaso Zorzi (nulla di personale nei
tuoi confronti, mi servi da esempio) è innanzitutto un personaggio prima che una persona. Un personaggio
nato sul web, che è un luogo considerato non-luogo (ingiustamente a mio parere, ma questo meriterebbe
un ragionamento molto più ampio), un “multi-verso” nella stratosfera in cui tutto è intangibile e tutto è
permesso. E quindi anche i personaggi che navigano queste acque sono fatte di quel nulla a cui accennavo
ad inizio articolo. Un nulla che è perfetto per intrattenere, ma dannoso se viene trasformato in
qualcos’altro e, in questo caso, a paladino dei diritti di una minoranza. Ma la colpa miei cari è della
minoranza stessa, la quale pretende di essere difesa e spalleggiata da una persona che sta semplicemente
interpretando il suo personaggio e pertanto non è da biasimare. Finché i diritti in questo paese verranno
trattati nei salotti delle tv da youtuber ed influencer; finché i diritti in questo paese saranno un’opinione e
considerati una non-priorità; finché di diritti in questo paese se ne parlerà soltanto quando spunta un video
di un’aggressione omofobica, ignorando tutte quelle che avvengono quotidianamente lontano dall’occhio
della telecamera, allora i diritti continueranno ad esser fatti della stessa sostanza di cui è fatto Tommaso
Zorzi: nulla

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